Massimo Daviddi di Cittadinanze – ACP Network ha incontrato e intervistato Rino Lattuada e Giuseppe Marazzini.
Da quale esigenza, nasce ‘Diario Legnanese’: le motivazioni, le ragioni di fondo.
Legnano e dintorni è un’area abitata da circa 250 mila abitanti soffocata non solo da un’aria inquinatissima, ma anche da una pesante cappa di conformismo culturale, sociale e politico. Dal dopo guerra ad oggi il dominio politico e culturale è stato per lo più in mano a circoli cattolici. Anche il grosso fabbricone come la Franco Tosi che nei momenti d’oro raggiunse 5mila dipendenti, nonostante lotte sindacali importanti, non ha cambiato la natura del consenso politico dominante.
Negli ultimi vent’anni i timidi tentativi da parte di singole persone e di qualche associazione non sono riusciti a far diventare culturalmente Legnano una città vera, che con i suoi 60mila abitanti è rimasta sostanzialmente un “paesone”. Eppure in questi anni, in diversi ambiti, dalla scuola, alle tematiche ambientali a quelle sociali sono nate interessanti esperienze di partecipazione diretta. Esperienze che non sono state socialmente valorizzate e purtroppo rimaste quasi sconosciute ai più.
Riprendere queste storie e riproporle nel contesto attuale per noi di Diario legnanese vuol dire dare sostegno e supporto a quei cittadini che tentano percorsi di cambiamento radicale della cultura e della politica, a chi tenta di bloccare il drago e salvare l’agnello.
Quali idee avete, cosa per voi potrebbe diventare, nel tempo, questa nuova pagina.
Concretamente Diario legnanese non ha la pretesa di cambiare il mondo, vuole essere per il territorio, per tutti i lettori, soltanto un umile strumento informativo e culturale di confronto, dove le persone raccontino le loro esperienze di vita, di lavoro, le loro relazioni sociali, i loro problemi, le loro proposte. Uno spazio che attraverso la narrazione del proprio vissuto passato e presente serva a capire e far capire cosa non va nelle scelte che fanno i potentati economici e politici e su come individuare strumenti e modalità per una vera solidarietà sociale.
Un esempio è il nostro impegno nella lotta per rendere illegale la povertà, impegno che secondo noi, è una buona base di partenza per il cambiamento. Impegno per un ambiente salubre, dove tutti possano accedere a una buona qualità di vita sotto tutti gli aspetti, impegno all’accoglienza e alla solidarietà per chi viene da fuori, ma anche verso chi l’emarginazione, la solitudine e l’abbandono li vive quotidianamente dal dentro.
Nel tempo, con impegno e convinzione, l’obiettivo principale è che la neonata voce di Diario Legnanese si rafforzi, diventi adulta e forte, e che sia anche la voce di chi non ne ha e di chi non è ascoltato. Una voce che partendo dal basso, riesca a rompere l’egemonia culturale e politica cattolica del territorio, creando gli spazi che spettano per una sana e vera democrazia.
E’ utile, oggi, un media, che possa esprimere il senso dell’essere cittadini parlando di esperienze che nascono ‘dal basso ’?
Assolutamente si. E’ fondamentale poter comunicare e informare in maniera concreta e onesta, mettendo al centro la persona e il suo essere cittadino, con le sue esperienze, la sua quotidianità, i suoi problemi.
La dimensione politica, è quanto mai importante in una realtà dove il potere economico crea diseguaglianze e conflitti. Una politica meno succube di interessi di parte, nuova agorà dove incontrarsi, capire insieme, riflettere, è un auspicabile spazio aperto, critico, ma senza pregiudizi. Il vostro punto di vista?
Siamo tristemente consapevoli che ormai il potere politico è sempre di più asservito a quello economico, soprattutto a quello finanziario, con un conseguente inesorabile e pericoloso aumento delle disuguaglianze e dei conflitti sociali. La politica che impera è ormai entrata da troppo tempo in una lenta agonia, vittima anche di un partitismo morente, che stenta però a spirare e lasciare il campo a quella vera dimensione politica sempre meno rappresentante di stretti interessi di parte e sempre più rappresentante di più ampi interessi e diritti.
Una nuova politica che giustamente diventi una nuova agorà dove incontrarsi, capire insieme e riflettere, in uno spazio aperto, critico, ma senza pregiudizi. Una politica che sia soprattutto “res pubblica” ma non per un qualsiasi aggregato di gente, ma per il popolo, semplici persone unite intorno alla condivisione dei diritti e per la tutela dei propri interessi.
Massimo Daviddi
Cittadinanze – ACP Network
Diario Legnanese: incontro con Rino Lattuada e Giuseppe Marazzini
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