“Sto dentro il mio corpo come la maggior parte delle persone guida la sua automobile”. (Laurie Anderson, Words in Reverse)
PROLUSIONE: Di seguito si chiarifica l’idea di rendere una comune automobile oggetto artistico significante. Il progetto determinerà un’opera simbolica di ampio respiro, modificando un mezzo meccanico in icona del nostro tempo. Sebbene il mito della strada, originatosi con la beat generation negli anni Sessanta, abbia lasciato il posto all’invadenza di un nuovo tipo di strada, quale infrastruttura legata non più al “pellegrinaggio” bensì al muoversi dinamico, qui si intende cercare un punto di compromesso fra la visione più poetica ed artistica e quella invece comune.
PROGETTO: L’idea prende in esame la possibilità di trasformare la Range Rover utilizzata e appartenente all’artista in una scultura. Dopo aver percorso le vie stradali per oltre quindici anni, l’intervento artistico punta a rendere l’oggetto meccanico opera d’arte a sé, con un suo preciso significato. La vettura che ha macinato innumerevoli chilometri diviene essa stessa agglomerata alla strada, perciò si rende contemporaneamente luogo adatto al viaggio nonché sede di viaggio. Al suo interno rimangono gli arredi canonici, che tuttavia non potranno essere raggiunti dall’osservatore, pur restando come archetipo di un sito un tempo abitualmente vissuto. La carrozzeria è interamente ricoperta di uno strato di composto bituminoso a caldo, tale da renderla d’asfalto come le strade finora percorse. Sulla superficie è inoltre dipinta una striscia bianca, come le consuete segnalazioni orizzontali che compaiono sopra il manto stradale; essa rimane l’unico minimale intervento pittorico dell’autore.
DATI TECNICI: lunghezza: 444 cm, larghezza: 180 cm, altezza: 181 cm, modello: Land Rover LHME Range Rover D4 telaio: SALLHAME8CA171388, Rispetta la direttiva 88/436 CEE sull’ambiente, Veicolo idoneo all’impiego fuoristrada.
L’ARTISTA: Enrico Cazzaniga, è un artista comasco che ha indagato la città e più approfonditamente la strada, quale luogo di vita, di incontro, di commercio, di passaggio dell’uomo. I suoi lavori hanno dapprima utilizzato il catrame e l’asfalto veri e propri, poi si sono concentrati su altri temi e mezzi, portandolo agli ultimi cicli riguardanti la tematica del “Togliere”. Pure nelle nuove opere si sente comunque l’eco del lavoro costruito servendosi degli asfalti e lo studio della segnaletica stradale, come mezzo di comunicazione diretta a tutti e basata su simboli moderni, figli della società contemporanea. In quest’ottica, il lavoro che Cazzaniga propone prende spunto dall’idea del “togliere” alla macchina una funzione canonizzata e, nel contempo, aggiungere all’elemento puramente meccanico una connotazione sociale e segnica. Il viaggio immaginario di questa vettura- strada assurge a cammino dell’uomo che utilizza lo strumento senza farsene però schiavo. A tal fine vi sono due rimandi filosofici suggestivi, ovvero il lavoratore di Ernest Junger che utilizza senza essere utilizzato e ancor prima vengono alla memoria le intense pagine scritte da Gustav Jung circa i tipi psicologici e la loro innata propensione a diventare preda degli oggetti, oppure a chiudersi nella loro soggettività.
Flavio Arensi
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