La Giunta del cambiamento, quella che usava dire “centro destra che schifo”, ricorre allo stesso armamentario per riportare il decoro e la moralità in città.
La ripresa dell’ordinanza proibizionista emanata a suo tempo dalla Giunta Vitali, l’estensione territoriale e temporale, al limite della legittimità, fino al termine di Expò – ma che c’entra poi Expò? -, è un’ulteriore prova che questa amministrazione non è in grado di esprimere, concettualmente ed operativamente, proposte educative innovative senza far uso di pratiche securitarie.
Eppure esperienze di prevenzione non securitarie, a fronte di fenomeni di disordine urbano e di inciviltà, ce ne sono. Perché non prendere spunto dal progetto “Legnano pulita” e integrarlo con un progetto “Legnano decorosa”?
Il fatto è che sul territorio, più che di agenti in divisa c’è bisogno di agenti sociali che sappiano fare informazione preventiva nei luoghi più sensibili della città, e mediazione tra legalità e bisogni reali della popolazione.
In via sperimentale, per esempio, si potrebbe affidare la gestione di piazzette e giardinetti a comitati di quartiere, a gruppi di giovani, ad associazioni culturali e sportive per la organizzazione condivisa di eventi ludico culturali così da ridurre anche i “non luoghi”. La comunità ha bisogno di recuperare una progettualità costruttiva che metta al centro la qualità della vita, la consapevolezza dei diritti e una reciproca fiducia.
I Gufi – La sbornia (1969)
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