Quando a tutti i costi si vuole difendere la propria posizione politica, sicuri di essere immuni da errori, sicuri che gli argomenti dell’avversario sono insignificanti, sicuri che l’avversario vuol far perdere tempo, sicuri che si è i più bravi, allora è sicuro che chi agisce in tal modo vuole rimanere da solo. Ed è quello che è successo nelle serate del 7 e 8 luglio 2015 in cui si doveva votare il bilancio di previsione del comune di Legnano. La maggioranza è rimasta sola.
I consiglieri di minoranza, Sinistra Legnanese, Movimento5Stelle, Per Legnano, Nuovo Centro Destra, Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, pur con marcate differenze politiche insieme hanno presentato nove ordini del giorno, e non per un giuoco delle parti bensì nell’intento di riequilibrare scelte ed indirizzi ritenuti penalizzanti per i cittadini, e per smascherare le “bugie in atto pubblico” della diminuzione del carico fiscale complessivo dichiarate dalla Giunta.
Sarà, ma la maggioranza dominata dal Partito Democratico, è rimasta spiazzata dal fatto che la minoranza potesse fornire un prodotto unico nonostante le evidenti differenze politiche.
Di fatto, nelle due serate di Consiglio l’atmosfera di disprezzo culturale nei confronti dei consiglieri di minoranza si tagliava col coltello, e questo disprezzo si è reso evidente con il palese silenzio dei consiglieri di maggioranza durante tutto il tempo dedicato alla discussione degli ordini del giorno della minoranza. Disprezzo che è continuato dopo l’uscita dall’aula della minoranza con le velenose parole del Sindaco e di altri consiglieri.
Morale 1
appellarsi alla democrazia dopo aver snobbato l’avversario è un esercizio ipocrita, talmente ipocrita, che scade nello squallore quando sulla stampa si legge del tentativo di “acquisire” un consigliere di minoranza per sostenere la traballante maggioranza.
Morale 2
Con lo stesso atteggiamento di disprezzo culturale nei confronti dei consiglieri di minoranza, la congrega dei cappellini bianchi lancia l’appello per “un clima sereno di confronto” senza rendersi conto che così facendo alza il suo tasso di ipocrisia. Forse la maggioranza non ha capito che il “confronto”, aspro o sereno che sia, deve avvenire prima della stesura delle delibere, non dopo, dopo è troppo tardi.
Giuseppe Marazzini
Il comunicato emesso giovedì 9 luglio 2015 dalle opposizioni, per spiegare la propria posizione in merito a quanto accaduto nel consiglio comunale del 7 e 8 luglio 2015.
Tassazione alle stelle e addirittura in aumento per le fasce deboli; famiglie sempre tartassate; nessun tentativo di taglio alle spese del comune, tranne che sull’anello più debole della catena: i dipendenti. E una pesante eredità nei conti per chi governerà Legnano nel prossimo mandato.
Il “bilancio dell’ingegnere” costruito dall’assessore Luminari è stato approvato dalla sola maggioranza senza che venisse spostato un centesimo, ignorando le molte proposte giunte in modo unitario dalla minoranza. Le nostre idee non sono “argomentazioni senza spessore e senza sostanza”, ma si basano su dati oggettivi: vediamone alcuni.
Iniziamo dalla TASI: le entrate di questo tributo sono le stesse dell’anno precedente! Dov’è la riduzione? Si abbassa l’aliquota dal 3,3 per mille al 2,9 per mille, ma si tolgono le detrazioni per chi ha un reddito ISEE superiore a 25.000 euro: insomma il minore gettito sarà coperto da una maggiore tassazione a carico del ceto medio, della famiglia – tipo con 2 redditi da impiegati e 2 figli a carico, che potranno trovarsi a pagare anche 120 euro in più di TASI. Incredibile, ma Legnano introduce il fisco regressivo: più hai e meno paghi. Per questo le minoranze hanno chiesto dapprima di aumentare la soglia ISEE massima per fruire delle detrazioni a 28.000 euro, poi hanno chiesto una detrazione di 30 euro per ogni figlio a carico e di 200 euro se in famiglia c’è una persona diversamente abile. Tutto bocciato.
L’obiettivo imposto dal Patto di Stabilità quest’anno è di soli 152 mila euro a fronte dei più di 3 milioni previsti inizialmente, ma la pressione fiscale di fatto aumenta: per la famiglia media sono circa da 40 a 120 euro in più di TASI, la ventina di euro risparmiati sulla tassa rifiuti viene assorbita dall’aumento del canone per le lampade votive al cimitero. Considerato che quello del 2016 sarà probabilmente l’ultimo bilancio di previsione per la giunta Centinaio, se non interverranno altre agevolazioni del Governo, come farà a far quadrare i conti chi amministrerà la città in futuro? Venderà Palazzo Malinverni?
Un’altra delle proposte della minoranza: su una spesa della macchina comunale prevista che, escluso il personale, ammonta a 66 milioni di euro, si poteva benissimo tagliare il 3%. E ancora: far pagare qualcosa in più per mostre e cultura e di meno per servizi come prescuola e post-scuola.
Ma tutto inutile: proposte bocciate da PD – Insieme per Legnano – RiLegnano – Italia dei Valori senza una benchè minima motivazione politica, solo perché spostavano i numeri di un bilancio blindato. I consiglieri della maggioranza non ricordano cosa rimproveravano a chi governava in passato? Chiedevano a gran voce che il consiglio comunale e le commissioni avessero voce in capitolo nelle decisioni, ora hanno dimostrato che per loro il consiglio comunale è un fastidio, che loro in aula ci stanno per avallare gli ordini dei loro partiti. E si innervosiscono se la minoranza fa proposte costruttive, forse perché speravano che il consiglio comunale finisse in fretta! Salvo poi fare finta di essere democratici con le briciole del bilancio partecipativo: perché non si è fatto nemmeno un incontro con la cittadinanza per condividere il bilancio, come si è fatto per il PGT?
E ancora: i signori di PD – Insieme per Legnano – RiLegnano – Italia dei Valori hanno tanto parlato di sicurezza in campagna elettorale. Ora però si rifiutano di istituire una reperibilità notturna della polizia locale per rilevare gli incidenti, basta accennare a questa tematica e il sindaco Centinaio perde le staffe: lo sa il signor sindaco che, durante la notte, polizia e carabinieri vengono distolti dagli importanti compiti di prevenzione e repressione dei delitti (come furti e violenze in abitazione) perché perdono tempo a rilevare gli incidenti stradali?
Aggiungiamo anche una valutazione sulle opere pubbliche: il nulla. La maggioranza si vanta del suo piano di opere pubbliche, peccato che si tratti per la maggior parte, di completamento di opere già cantierizzate.
Il termine corretto per indicare il piano delle opere è uno solo: programmazione. Nulla di più. Nel DUP è la stessa amministrazione ad ammettere che l’effettiva cantierizzazione e realizzazione è ostacolata dai vincoli di patto e dall’effettivo introito di somme provenienti dai permessi di costruire, contributi, e le tanto, da loro sempre criticate, dismissioni di immobili.
Un bilancio che ha messo in risalto il livello della politica legnanese: una maggioranza nella quale non esistono più nè sinistra, né centro, né destra, perché ridotta a un comitato elettorale che esegue ordini, povero di idee, e che sta in piedi per un solo voto di scarto! Vadano dai cittadini a raccontare che dovranno pagare di più la TASI! Vadano dai cittadini a spiegare che di notte potrebbero aver bisogno della polizia ma gli agenti magari non potranno intervenire perché impegnati a sostituire i vigili urbani!
Inutile che i “cappellini bianchi” inveiscano tanto contro la minoranza: politica è sintesi, è creare ricchezza dalle diversità. E questo lo ha pienamente dimostrato la minoranza, con un lavoro di studio attento improntato ai valori che animano l’agire politico, indipendentemente che siano di sinistra, di centro o di destra.
Quindi, signor sindaco, anziché urlare a squarciagola contro i consiglieri di minoranza usciti dall’aula perché trattati come degli stupidi, si calmi e si ricordi che la politica non si affronta da permalosi e covando vendetta ma con l’arte della mediazione e della democrazia. Prenda atto di aver ignorato, più che le minoranze, i cittadini da questi rappresentati, pretendeva anche che le dicessero grazie?
Sorge spontanea una domanda: i professori di buona politica di Polis, ora, saranno capaci di esprimere le dovute critiche al loro sindaco e a un bilancio nel quale di giustizia sociale non c’è proprio nulla?
Il bilancio in sintesi: “Io amo Legnano … ma dei suoi cittadini non me importa nulla”.
I consiglieri comunali di: Fratelli d’Italia – Lega Nord – Movimento 5 Stelle – Nuovo Centro Destra – PDL Forza Italia – Per Legnano – Sinistra Legnanese
Di seguito due articoli di Luigi Crespi, pubblicati sul quotidiano La Prealpina Legnano di venerdì 10 luglio 2015 a pag 41.
Il bilancio passa tra le polemiche
Le opposizioni compatte abbandonano l’aula prima del voto Il sindaco: «Ci prendono a schiaffi, è un affronto alla democrazia»
Cinque ore di consiglio (alla seconda serata), per poi finire nel peggiore dei modi. Con i consiglieri di opposizione che decidono di abbandonare l’aula in segno di protesta, e il sindaco che si sfoga parlando di «affronto alla democrazia» portato avanti «da chi in questi anni ha solo saputo prenderci a schiaffi». E se poi il consigliere Davide Crepaldi ha parlato «di un teatrino con argomentazioni inconsistenti», arrivando ad affermare che «in un’azienda privata dopo cinque minuti uno che fa così si sarebbe preso uno schiaffo, perché il nostro tempo è prezioso», verso le due di notte davanti a un’aula semi deserta e a un pubblico ridotto a due persone (oltre gli agenti in servizio), anche il presidente Michele Ferrazzano si è un po’ lasciato andare, dimenticando il suo ruolo istituzionale che lo vorrebbe sempre al di sopra delle parti.
Alla fine comunque, il bilancio elaborato dal vice sindaco Pier Antonio Luminari è passato, incassando i 13 voti di una maggioranza compatta. Non c’è stato neanche bisogno del voto di Alfonso Cocciolo (Unione Italiana), che pare avesse concordato con il Pd una sorta di “appoggio esterno”, prima che il deputato Eleonora Cimbro (sempre Pd) facesse involontariamente saltare tutto sollevando lo scandalo sulle presunte violenze all’istituto Maggiolini di Parabiago. Alla prova del bilancio di previsione 2015 la maggioranza di Alberto Centinaio ha tenuto compatta: ma ha anche compattato la minoranza, che ieri ha mandato un articolato comunicato per spiegare la sua posizione. «Il bilancio di Luminari è stato approvato dalla sola maggioranza senza che venisse spostato un centesimo – hanno scritto i dieci consiglieri di opposizione (l’ultimo Cocciolo, mercoledì sera era assente), Sono state ignorate le molte proposte giunte in modo unitario dalla minoranza.
Le nostre idee non sono “argomentazioni senza spessore e senza sostanza”, ma si basano su dati oggettivi». Uno su tutti, la nuova Tasi, che è il vero nodo del bilancio: Luminari aveva annunciato che le tasse sarebbero state abbassate, o comunque ripartite in modo più equo grazie al meccanismo del nuovo Indicatore socio economico equivalente; numeri alla mano, le opposizioni dissentono. «L’aliquota si abbassa dal 3,3 al 2,9 per mille – dicono – ma si tolgono le riduzioni per chi ha un Isee superiore a 25 mila euro. Avevamo proposto di alzarlo a 28 mila, o comunque di prevedere detrazioni per i figli (…). Così invece passa il principio che più hai, meno paghi». Respinte le proposte delle minoranze, ecco la decisione: «Allora il vostro bilancio votatevelo voi». Da qui il finale con polemica, tutto da dimenticare.
E ora provate a fare l’Isee, se ci riuscite
VIAGGIO NELLA BUROCRAZIA – Per avere la certificazione serve almeno un mese.
Attenzione, non c’è tempo da perdere. Da mercoledì sera, per aver diritto alle detrazioni sulla Tasi è necessario presentare la nuova Isee: la prossima rata arriverà a gennaio, ma è meglio muoversi subito. Anche ammesso di recuperare senza intoppi la lunga lista di documenti necessari (l’elenco occupa le due facciate di un foglio A4), bisogna mettere in conto almeno un mese. Ne sanno qualcosa coloro che in questi giorni sono impegnati nella caccia all’Isee per ottenere le detrazioni sul costo del Servizio di ristorazione scolastica, al quale bisogna iscriversi entro mercoledì prossimo. Il nuovo Indicatore socio economico equivalente sarà anche più veritiero, ma è molto più complicato del vecchio, e così nelle scorse settimane alcuni Centri di assistenza fiscale che si erano accreditati presso il Comune si sono tirati indietro. E’ il caso ad esempio di Confartigianato, ma anche del patronato Acai, che ha sospeso il servizio fino a settembre. Gira e rigira, in città restano quindi solamente le Acli e Cgil, Cisl e Uil. Esempio al 7 luglio: la Cisl era quella che era in grado di concedere un appuntamento nei tempi più rapidi, che comunque erano dopo il 28 luglio, cioè due settimane dopo la scadenza imposta dal Comune.
Che fare? «Nessun problema – risponde l’Urp. Uno si iscrive nella fascia di reddito dell’anno precedente, e allega il documento in cui attesta che ha preso l’appuntamento. Poi quando l’Isee sarà calcolato, si rifaranno i conti». D’altra parte per mettere insieme tutta la documentazione richiesta dal Caf due settimane servono tutte: anche tenendo conto di quello che può essere autocertificato (come lo stato di famiglia) bisogna interrogare banche, assicurazioni, catasti. Una volta arrivato il giorno dell’appuntamento, anche ammettendo di avere tutti i documenti in ordine, bisognerà poi aspettare ancora. «Perché da quest’anno è diverso – spiega il segretario della Uil Stefano Dell’Acqua -. Fino allo scorso anno la certificazione la rilasciavamo noi, adesso va inviata all’Inps che poi ha i suoi tempi per verificarla. In media, servono altri dieci giorni…». Insomma: anche contando sul fatto che nello slalom tra i paletti imposti dalla burocrazia uno se la cavi con un percorso netto, serve almeno un mese.
E questo succedeva ieri che le famiglie legnanesi che chiedevano l’Isee erano duemila (quelle che puntavano alle detrazioni per i servizi di ristorazione o per le rette delle materne o delle case di riposo). Probabile che domani i tempi di attesa si allungheranno, perché almeno in teoria per sapere se hanno o no diritto alle detrazioni sulla Tasi tutte le famiglie di Legnano dovranno affrontare la medesima trafila. Il Comune sa bene che questo potrebbe essere un problema, per questo sono stati annunciati incontri con i Caf. Che però quelli sono, e più di tanto non potranno comunque fare. Risultato? A occhio, parecchie famiglie metteranno costi e benefici sui piatti della bilancia: vale la pena di lottare un mese contro la burocrazia per risparmiare trenta o quaranta euro? Probabile che alla fine con questa mossa Legnano si scopra sulla carta molto più ricca di quello che in realtà è.
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