Di Redazione –
Presentiamo i risultati di una ricerca storica effettuata dal 1997 al 2005 presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma), coordinata da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo) e Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile).
“Queste carte narrano della spudorata impunità di cui godettero i neofascisti nell’instaurare un vero e proprio Stato parallelo in Italia, che mirava ad annientare le forze democratiche uscite vittoriose dalla guerra di Liberazione.
Tra il 1944 e il 1947, prese forma una pericolosa ‘Gladio ante litteram’, che obbliga ormai gli storici a retrodatare alle settimane che videro la costituzione della RSI (novembre 1943) la nascita della cosiddetta ‘strategia della tensione’ di matrice neofascista. I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta ‘banda Giuliano’ e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione).
Dai rapporti desecretati emerge che tre sabotatori della Decima Mas presenti a Partinico fin dall’estate del 1944 – Dante Magistrelli, Giuseppe Console e Giovanni Console – ‘erano in missione in Sicilia’, ed inoltre si scopre che, ‘subito dopo il Natale del 1944’, Magistrelli e Giovanni Console intendevano raggiungere il nord ‘per riferire al Comando della Decima Mas sulle attività della banda Giuliani’. Furono scoperti e arrestati, con altri sabotatori della Decima, nel marzo del 1945”.
Dal verbale degli interrogatori condotti a Napoli nella primavera del 1945, dal maggiore Camillo Pecorella dell’Arma dei Carabinieri, a capo della sezione del Sim, il controspionaggio del Servizio Informazioni Militare, emerge quanto segue:
Magistrelli Dante, agente nemico, 12 maggio 1945.
“[…] Magistrelli Dante, agente nemico, 12 maggio 1945. […] Magistrelli Dante, di Vittorio e Galli Dina, nato 1’8 agosto 1919 a Legnano (Milano), italiano, abitante in via Volturno 13, Legnano. […] All’inizio del febbraio 1944, il soggetto è assegnato alla prima compagnia NP (al comando di Nino Buttazzoni, nda). La sua squadra, al comando del tenente Anassagora Serri, è composta da sei elementi: il soggetto, sergente De Bortoli, un altro sergente di cui non ricorda il nome, Console Pino, Console Giovanni, Cannamela. […] Il 21 marzo 1944, il capitano Buttazzoni ordina ai 50 uomini delle squadre speciali di recarsi da lesolo a Roma divisi in cinque gruppi, al comando dei seguenti ufficiali: prima squadra: tenente Serri, Anassagora (il soggetto, De Bortoli, Console Pino, Console Giovanni, Cannamela); seconda squadra: tenente Gallitto (Moio, Locatelli, Bechelli, Re, Marchio, Morra, Bella e altri due, tutti ex paracadutisti del battaglione San Marco). […] L’8 maggio 1944, al soggetto e agli altri elementi viene comunicato di prepararsi a festeggiare un evento. Sono infatti tornati il tenente Ceccacci Rodolfo, l’ufficiale Bertucci Aldo e il tenente germanico Hubert Tommaso. Dopo uno scambio di cordiali saluti, Ceccacci annuncia di essere tornato dall’Italia liberata (dove si era recato nel febbraio 1944 dopo aver attraversato le linee nemiche, cfr. il volume Guerra segreta oltre le linee, cit., nda). […] Ceccacci conclude il suo racconto raccomandando agli uomini segretezza e cautela per le future missioni. […] Il 1° giugno 1944, il tenente Hubert ordina ai suoi uomini di tenersi pronti a partire. Il soggetto è assegnato alla squadra di Di Benedetti, assieme a Console Pino, Carau, Sprecapane e due altri elementi. […] A mezzanotte, il soggetto, Console Pino, il sergente Cumali, il sergente Sprecapane, Arviotti, Lacagnina, Ceccacci Rodolfo e il tenente Di Benedetti salgono su un camion tedesco per raggiungere Verano (provincia di Teramo). […] II 16 giugno 1944, í comandi italiani e tedeschi giungono a Porto d’Ascoli, dover rimangono per tutto il giorno. Qui, assieme a Console Pino, il soggetto decide di disertare per raggiungere Partinico (provincia di Palermo). I due ricevono l’aiuto di un certo Francesco Martina, nativo anche lui di Palermo, elemento che i due incontrano per caso presso la famiglia Caratella (originaria di Francavilla Mare ma sfollata a Porto d’Ascoli). Il soggetto nega di aver ricevuto istruzioni dal nemico per una missione da svolgere nel territorio controllato dagli Alleati. […] Viaggiando con ogni mezzo, i due giungono a Partinico a fine giugno 1944, mentre il Martina decide di fermarsi a Palermo. II soggetto si sistema presso la famiglia Console. Durante l’estate li aiuta a vendere frutta e, d’inverno, lavora presso la friggitoria della famiglia. […] All’inizio di settembre, anche Giovanni Console giunge a Partinico dopo essere fuggito da Venezia. […] Il soggetto afferma di non avere mai avuto contatti con la banda Giuliani in Sicilia. Nega inoltre con fermezza di aver mai avuto intenzione di recarsi al nord per ottenere armi e munizioni per tale banda. Il soggetto nega di aver mai visto Giuliano e di aver avuto contatti con i membri della banda. Ma ammette di aver incontrato per l’ultima volta Pasquale Sidari a lesolo, nel febbraio 1944. […] Durante il suo soggiorno a Partinico, il soggetto non ha mai incontrato Pasquale Sidari. Altri agenti arrestati: Console Pino e Giovanni, corso dei Mille 128, Partinico. […] Il soggetto è intelligente e sicuro di sé. […] Riteniamo che abbia ricevuto istruzioni per una missione da svolgere nell’Italia liberata, sebbene sia stato abile nel mostrare come spontanea la decisione di disertare assieme a Pino Console. […] Il soggetto è da considerare un agente sabotatore al servizio del nemico. […] Al momento, si trova recluso in isolamento presso il carcere di Poggioreale. […] Non vi è il minimo dubbio che il soggetto appartiene all’organizzazione di spionaggio e sabotaggio al comando del tenente Hubert e che sia stato reclutato tra i militi della Decima Mas. […].”
Dopo la reclusione, del Magistrelli si perdono le tracce e si hanno notizie solo in occasione della sua tragica morte avvenuta a Legnano, in un incidente sul lavoro il 21 agosto 1958 come riportato dai due articoli di quotidiani riportati qui sotto.
Sul caso Dante Magistrelli continua la nostra ricerca storica, per far luce sul periodo che intercorre dalla sua reclusione a Poggioreale fino alla sua tragica morte. Il caso non è ancora chiuso.
Morte Magistrelli Dante_Il Giorno_Il Corriere Milanese_21 08 1958
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