Un anno fa, domenica 2 marzo 2014 si è tenuta la straordinaria manifestazione contro i progetti di insediamento Ikea e delle altre strutture commerciali nei comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina. Una manifestazione che ha visto fianco a fianco comitati, associazioni e cittadini, tutti fermamente contrari al progettato scempio ambientale e dei beni comuni del nostro territorio.
Di seguito il comunicato del Comitato La.Terr.A. emesso subito dopo la manifestazione.
E questo è solo l’inizio…
Vogliamo ringraziare tutti i cittadini e tutte le organizzazioni che con la loro massiccia presenza sono stati i protagonisti della straordinaria manifestazione tenutasi Domenica 2 marzo contro i progetti di insediamento Ikea e delle altre strutture commerciali nei comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina.
La presenza di ben più di 200 persone alla prima iniziativa di mobilitazione contro questi progetti ci rende particolarmente soddisfatti e testimonia quanto il tema sia vivo e sentito nel territorio, quanto ampio sia il fronte contrario e quanta voglia esiste nei cittadini di essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro senza rassegnarsi ad un destino preordinato.
Questo evento non rappresenta per noi un punto di arrivo dopo le diffuse iniziative di questi mesi nel territorio, bensì l’inizio di una nuova fase della lotta che sarà caratterizzata da crescente attivismo e mobilitazione popolare e che troverà sempre più strette collaborazioni e sinergie, già createsi con questa manifestazione, con tutte quelle organizzazioni che sul territorio sono impegnate in battaglie simili.
Il nostro obiettivo rimane quello di fermare definitivamente questi progetti di devastazione territoriale e sociale che, speculando sui beni comuni, sono diretti esclusivamente al profitto di pochi sulle spalle e ai danni di intere collettività e di migliaia di cittadini.
Fintanto che tali progetti non verranno cancellati noi continueremo, senza alcuna esitazione, a mobilitarci e a ritornare sulle strade a manifestare, richiamando a raccolta tutto quel fronte che si oppone alle devastazioni territoriali e sociali perpetrate sfruttando il ricatto occupazionale in una continua spirale regressiva della qualità del lavoro e dei diritti del lavoratore.
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