Di Redazione – Nell’articolata documentazione riguardante il nuovo PGT di Legnano, c’è il Rapporto preliminare ambientale, che al punto 4.2 (pagg. 76-77) tratta anche la questione del consumo di suolo. Il documento, del quale riportiamo un ampio stralcio, illustra, nel corso degli ultimi settant’anni l’aumento in percentuale del consumo di suolo a Legnano.
I dati riportati nel documento dimostrano quanto sia stato mal governato lo sviluppo urbanistico della città. Il territorio urbanizzato nel 1954 risultava essere il 32% della superficie complessiva comunale, 53% nel 1980, 62% nel 2007. Attualmente il territorio urbanizzato è del 71%, ma è un dato risalente al 2018. Con tale andamento di crescita è molto probabile che ci si avvicini attualmente al 75%. Come contrastare il consumo di suolo?
La vulgata delle Istituzioni, da quella Regionale a quelle locali, è quella di preservare le esistenti aree agricole e boschive, fatto positivo, ma questo non sarà sufficiente a salvaguardarle se queste aree non verranno tutelate a lungo termine con una politica di conservazione ambientale e di resistenza agli appetiti economici di qualunque tipo siano (es. la costruzione a Cortina della nuova pista da bob per le olimpiadi invernali 2026, che ha comportato tra l’altro l’abbattimento di 560 larici centenari che si trovavano all’interno dell’area boschiva vincolata e per la quale è stata autorizzata la riduzione forestale …).
Anche il recupero delle aree dismesse, in particolare quelle ex industriali, rigenerandole in suolo residenziale non si ha nessun tipo di risparmio, ma solo un suolo consumato che si continua a consumare e i 30 o 50mila metri quadrati di verde dati in cambio, non compensano le volumetrie che si vanno ad insediare.
L’impresa che bisogna compiere è quella di ridurre sensibilmente la percentuale di suolo già consumato e non consumabile, ma a Legnano quanto suolo già consumato verrà recuperato a verde con il nuovo PGT?
Un’altra questione, certamente non facile da determinare, ma di cui bisogna parlarne e trovare condivisione, è quello dell’aumento della popolazione cittadina. Legnano ha superato il tetto dei 60mila abitanti; allo stato attuale ci sono le condizioni per salire a 65mila e più? È noto che un aumento della popolazione incide, non da poco, sul rapporto tra sviluppo urbanistico e consumo di suolo.
VAS Rapporto preliminare ambientale, punto 4.2 – pagg. 76-77
Il comune di Legnano ha un’estensione di 17,73 km², con una superficie urbanizzata pari a circa 12km², che rappresenta il 71% del totale della superficie territoriale del Comune. La superficie agricola occupa il 19% del territorio comunale con una superfice di 3,4 km², mentre i territori boscati e le aree semi naturali ricoprono il 10% della superfice comunale con un’estensione di circa 1,7 km². Il territorio di Legnano come lo vediamo e percepiamo oggi è il risultato di un lungo processo di evoluzione e sviluppo territoriale. In particolare, Legnano si è distinta dalla seconda metà del ‘900 come città dell’artigianato e dell’industria, connotando fortemente anche il tessuto urbano. Ad oggi l’abitato presenta di fatto un unico nucleo, che si sviluppa senza soluzione di continuità dal confine con il Parco Alto Milanese fino al limite del tracciato autostradale: l’espansione residenziale ha infatti portato l’abitato a inglobare tutte quelle cascine e località situate al confine del territorio comunale, che prima della metà del XX secolo si configuravano quali realtà a sé stanti, come Cascina Mazzafame e Cascina Olmina.
Sono tuttavia presenti due barriere fisiche che dividono l’edificato in modo molto netto, la linea ferroviaria Milano-Varese e la Statale del Sempione, e che individuano una ripartizione tradizionale del territorio in tre nuclei principali: la zona dell’«oltre stazione», situata a sud-ovest della ferrovia; la zona «centro», che include il centro storico propriamente detto, compresa tra la ferrovia e la Statale del Sempione; infine, l’«oltresempione», situato appunto a nord-est della S.S. 33 del Sempione. Legnano svolge un’importante funzione di centralità rispetto ai Comuni del suo intorno, proponendosi come punto di riferimento e sede di numerosi servizi di portata sovralocale, sia pubblici che privati, professionali e imprenditoriali. Questa consolidata funzione di polarità commerciale è peraltro attestata dal riconoscimento regionale della qualifica di Distretto del Commercio all’ambito centrale del territorio cittadino.
Secondo i dati forniti da Regione Lombardia sull’uso dei suoli, il territorio urbanizzato al 1954 era di circa 56 ettari, pari al 32% della superficie complessiva del Comune. Questo dato sale al 53% nel 1980, con 95 ettari, al 62% nel 2007 (110ha) e all’attuale 71% del 2018. Oltre al dato quantitativo, le immagini in sequenza storica restituiscono con efficacia la progressiva erosione e frammentazione degli spazi aperti, sostituiti da tessuti residenziali e produttivi, da servizi, da infrastrutture.
Rappresentazione dello sviluppo urbanistico di Legnano mediante alcune mappe esplicative, tenendo come riferimento territoriale le vecchie cascine: Mazzafame, Ponzella, San Bernardino, Canazza e Olmina.
Cartina cascine Legnano_primi anni trenta del 1800-compressoMappa di Legnano dei primi anni trenta del 1800
Pianta Legnano_anni 60-compressoMappa di Legnano decennio 1960 (Archivio G. Marazzini)
Legnano mappa attuale.compressedMappa di Legnano ai giorni nostri
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