A cura di Giuseppe Marazzini –
L’IPCA di Cirie’ (Industria Piemontese dei Colori di Anilina fondata nel 1922).
Ciriè è una cittadina piemontese che dista da Torino 21 chilometri ed attualmente è abitata da circa 18.500 persone.
La città venne alla ribalta verso la fine degli anni ’60 a causa della presenza sul suo territorio di una fabbrica di coloranti che, per una totale mancanza di tutela della salute e di sicurezza sul luogo di lavoro, causò la morte di decine e decine di operai per cancro alla vescica (tra i 150 e i 200 dal 2° dopoguerra alla metà degli anni ’70. Mancano all’appello gli operai uccisi dal cancro negli anni 1922-1950). Questi operai erano soprannominati in dialetto “pissabrùt”, perché il “piss” era rosso; urinavano letteralmente sangue. La città ha voluto ricordare le sofferenze patite degli operai dell’IPCA dedicando una piazza alle “Vittime dell’IPCA”.
Alcuni accenni alla vicenda.
Nel 1956 la Camera del Lavoro di Torino denunciava le pessime condizioni di lavoro all’IPCA. Sui volti degli operai “si posa una pasta multicolore, vischiosa, con colori nauseabondi e, a lungo andare, la stessa epidermide assume disgustose colorazioni dove si aggiungono irritazioni esterne…”.
Denunce su denunce non smuovono le Istituzioni e gli Enti competenti, a cominciare dall’ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni, sciolto nel 1975). La svolta avviene con la pubblicazione di un “libro bianco” edito dall’INAS-CISL di Torino (1973) con una copertina molto espressiva. Sono gli stessi operai che nel libro descrivano il ciclo di lavorazione e le terribili condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti. Il libro è stato quasi integralmente ripubblicato dalla rivista SAPERE nel marzo 1974 e in tale versione lo ripubblichiamo.
Il caso IPCA
Negli anni ’70, la tragica storia degli operai dell’IPCA ebbe una grande risonanza sui maggiori quotidiani nazionali e locali che seguirono e informarono l’opinione pubblica sugli sviluppi anche giudiziari di quel crimine. Qui sotto due interessanti articoli del Corriere della Sera a firma di Walter Tobagi e dell’Unità.
IPCA_Corsera 20 09 1976_Unità 21 06 1977
Nei primi anni ’70, oltre all’IPCA di Ciriè, altre fabbriche erano attive nella produzione di coloranti o al loro utilizzo:
la Fratelli Fabbri editori (Milano);
l’Azienda Vernici e Inchiostri Saccheri di Segrate (Milano);
la Fratelli Florio di Gessate (Milano);
la Società Bergamasca per l’Industria Chimica (SBIC) di Seriate (Bergamo);
la Fabbrica Lombarda di Coloranti all’Anilina (FLCA) di Scanzorosciate (Bergamo);
la SICOM di Premenugo di Settala (Milano);
l’industria chimica di Saronio di Melegnano (Milano),
ACNA – Stabilimento di Vercurago (Bergamo),
ACNA – Stabilimento di Cengio (Savona),
ACNA – Stabilimento di Piacenza;
ACNA – Stabilimento di Cesano Maderno (Milano).
volantino cancro vescica amine
L’IPCA è stata chiusa definitivamente nel 1982. L’INAIL stabilì poi che 168 operai erano morti per cancro alla vescica. Dopo la chiusura l’impianto venne rilevato da Interchim, che ne fece un luogo di stoccaggio di rifiuti altamente tossici, invece di smaltirli in sicurezza. Negli anni novanta i movimenti ambientalisti e sindacali cittadini hanno continuato la battaglia dei lavoratori ex IPCA e il comune di Ciriè acquisì l’area, facendosi carico, anche grazie a finanziamenti statali, delle bonifiche necessarie (le opere di bonifica continuano tutt’oggi). Sul sito della ex fabbrica è sorto l’Ecomuseo provinciale che si propone di trasformare quegli spazi, così drammaticamente vissuti, in uno originale e importante strumento di riferimento sociale, rivolto soprattutto ai giovani, per lo studio, l’approfondimento e la divulgazione dei più scottanti e controversi problemi del mondo produttivo e del lavoro: ambiente, salute, sicurezza, etica.
pannello ambientale ciriè
Video testimonianze:
“Non si deve morire per vivere” – Documentario di Daniele Gaglianone, prodotto da “Associazione Correale” e Index, sulla vicenda dell’IPCA di Ciriè (2005).
Trailer “La fabbrica del sogno” – film del 2019 sull’ex IPCA diretto dal regista Max Chicco in collaborazione con gli studenti, i docenti e la direzione dell’Istituto Fermi Galilei di Ciriè nell’ambito del progetto Miur-MiBAC dal titolo “Visioni Fuori Luogo – Cinema per la scuola. I progetti delle e per le scuole”.
Materiale consultato:
La Fabbrica del Cancro – ICPA DI CIRIE’ di Pierpaolo Benedetto, Graziano Masselli, Ugo Spagnoli, Benedetto Terracini. Serie politica 52 Einaudi 1976, 2° ed. 1977.
I colori uccidono! – Gruppo di Lavoro sulle Amine Aromatiche, NUOVE EDIZIONI OPERAIE, 1980.
Sapere, numero di marzo del 1974, rivista tecnico-scientifica diretta allora dal professore Giulio Maccacaro, medico, accademico, studioso e ricercatore.
SNOP, rivista degli operatori della prevenzione, luglio 1999.
Altronovecento – Ambiente Tecnica Società. Rivista digitale fondata da Giorgio Nebbia.
Associazione Bianca Guidetti Serra.
Epidemiologia e Prevenzione n. 6 novembre-dicembre 2016.
Corriere della Sera 20/09/1976 – Articolo di Walter Tobagi.
L’Unità 21/06/1977 – Articolo su processo e condanne.
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