Di Redazione –
Stiamo attraversando un periodo della nostra esistenza alquanto impegnativo. La pandemia in corso sta sottoponendo il nostro essere ad una pressione psico-fisica quasi inumana. A controllare e contenere le nostre reazioni contro un’insidia “fantasma”, pur sapendo della sua esistenza, non sempre si riesce. La depressione, lo sconforto e l’impotenza sono lì dietro l’angolo, pronti a farci prigionieri. Non siamo in guerra, ma bisogna reagire come se lo fossimo e trovare il modo di sostenerci l’un l’altro senza innalzare muri divisori.
Quello che presentiamo è uno dei tanti esempi che ci aiutano a comprendere che è possibile reagire a condizioni di incertezza e paura e che ci danno un po’ di respiro. Quando abbiamo visto questo video, a noi sconosciuto, ci siamo sentiti un po’ sollevati!
Bosnia Erzegovina, la guerra, Srebrenica… Dopo la seconda guerra mondiale, uno degli eventi più oscuri e tragici, accaduto sul finire del secolo passato, proprio alle porte di casa nostra, in cui tantissime persone hanno perso tutto, anche la speranza di poter tornare in pace alla loro vita di prima.
La speranza, la solidarietà, la cultura e la pace fra le persone, ovunque esse siano, devono andare di pari passo e questo bellissimo road movie montanaro italo bosniaco – nato da un bel progetto di cooperazione internazionale, tutt’ora in essere, di Gianni Rigoni Stern*, girato dalla documentarista Roberta Biagiarelli**- ne è testimonianza concreta. Un road movie, quasi un affresco, in cui ritroviamo anche i veri valori di umanità e di ruralità, di cui forse ci siamo dimenticati, e la semplicità di una convivenza con la natura, che forse abbiamo davvero perso. Non perdiamo però la speranza in un mondo migliore.
*Gianni Rigoni Stern, nato ad Asiago (Vicenza), agronomo, laureato in Scienze Forestali e scrittore è figlio del grande scrittore Mario. E’ impegnato per la pace e la solidarietà fra i popoli.
**Roberta Biagiarelli, attrice, autrice, documentarista, progettista. Nata a Fano (Pesaro e Urbino) il 16 febbraio 1967, si è formata alla scuola dell’esperienza di Laboratorio Teatro Settimo (TO), gruppo con il quale ha lavorato dal 1988 al 2001, prendendo parte alla messa in scena di diversi spettacoli, tra i quali “Nel tempo tra le guerre” con la regia di Gabriele Vacis; “Aquarium”, con la regia di Roberto Tarasco; “ Zie d’America”: storie per il Festival di drammaturgie al femminile DIVINA, con tournée nazionali ed internazionali.
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