In questi giorni è arrivata anche al comune di Legnano per tutti i Consiglieri comunali, una lettera a firma del COMITATO NAZIONALE “LEADERSHIP ALLA SCUOLA”, in cui si annuncia, si spiega e si chiede collaborazione, circa l’iniziativa di un referendum abrogativo contro la legge 107/2015 detta della Buona Scuola. Ci auguriamo che a breve i cittadini legnanesi, abbiano anche loro la possibilità di poter firmare presso il competente ufficio comunale.
La legge sulla Buona Scuola è molto articolata e controversa, ma il passaggio fondamentale più contestato e combattuto, è quello riguardante la prevista e illusoria assunzione da quest’anno di 100.000 docenti. Analizziamo meglio la cosa e cerchiamo di capire come funziona e come sono state suddivise le varie fasi di attuazione: Fase Zero, Fase A, Fase B, e Fase C.
Al giorno d’oggi non è facile reperire un posto di lavoro e questo vale sia per coloro che hanno conseguito una laurea che per quelli che non posseggono un particolare titolo di studio. Tuttavia, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha annunciato che le richieste di adesione per la normativa nazionale del Piano straordinario di assunzioni decretato dalla ‘Buona Scuola’, sono ben 71.643. Ma andiamo nel dettaglio e scopriamo come funziona la Legge 107 del 13 luglio 2015 e come si suddividono le 4 fasi, ovvero la Fase Zero, la Fase A, la Fase B, la Fase C. Per concludere questo articolo, vi elencheremo tutta la tabella regionale messa a disposizione dal Miur.
Buona Scuola: piano di assunzioni per il 2015/2016.
Il Ministro Stefania Giannini ha espresso molta gratificazione nel constatare che gli aspiranti hanno dimostrato interesse nel prendere parte alla procedura nazionale. Oltre a ciò, la Giannini aggiunge che sono già stati inseriti in ruolo un numero maggiore di docenti rispetto all’anno 2014. Sta di fatto, che la Legge 107 stabilisce che il piano assunzioni si pronunci in 4 fasi, vediamo quali.
Fase Zero: in questo punto si prevede l’inserimento in ruolo di 36.627 docenti disposti in tale modo:
• 21.880 su collocazioni pubblici, per fine attività;
• 14.747 su posizioni di sostegno. In suddetta fase potranno concorrere i docenti iscritti effettivi nelle graduatorie dei concorsi pubblici a cattedra e nelle graduatorie a esaurimento. Una volta conclusa la Fase Zero, i docenti citati in ruolo e tutti gli inclusi nelle graduatorie dei concorsi antecedenti all’anno 2012, non avranno la possibilità di aderire alle seguenti proposte di assunzione.
Fase A: lo scopo di tale fase e della prossima Fase B, sarà la copertura di nuove ubicazioni pubbliche e di sostegno disponibili, ossia 10.849. Pertanto, le posizioni accessibili nelle Fasi Zero e A, saranno un complessivo di 47.476. In questa fase, potranno partecipare i candidati docenti non di ruolo registrati a pieno titolo nelle graduatorie dei concorsi pubblici dell’anno 2012 e nelle graduatorie a esaurimento, che si sono iscritti con il decorrere della Legge 107/2015.
Fase B: in simile fase il candidato docente verrà designato nella provincia dove vi sarà possibilità d’impiego. Potranno aderire i docenti non di ruolo registrati nelle graduatorie dei concorsi pubblici dell’anno 2012 e nelle graduatorie a esaurimento, che non hanno ricevuto alcun incarico nelle fasi antecedenti.
Fase C: in questa fase le collocazioni su tutto il territorio nazionale sono 55.258 e potranno partecipare i candidati docenti non di ruolo iscritti nelle graduatorie dei concorsi pubblici dell’anno 2012 e nelle graduatorie a esaurimento, che non hanno ricevuto alcun incarico nelle fasi passate.
Tabella Regionale, ecco le proposte giunte:
Abruzzo: 1.925, Basilicata: 1.207, Calabria: 4.314, Campania: 11.142, Emilia Romagna: 3.696, Friuli: 980, Lazio: 7.125, Liguria: 783, Lombardia: 6.630, Marche: 1.806, Molise: 711, Piemonte: 2.623, Puglia: 6.040, Sardegna: 1.747, Sicilia: 11.864, Toscana: 4.283, Umbria: 1.073, Veneto: 3.694; Per un totale Nazionale di 71.643.
Le previsioni e i numeri hanno fatto ben sperare chi ha concepito questa legge, però i dati relativi alle domande di assunzione testimoniano invece come i piani del governo per la Buona Scuola fossero ben altri …
Il governo continua a cantar vittoria per la risposta dei precari italiani alle domande di assunzione per il piano straordinario del Miur ma, in realtà, tutti sono concordi nel definirlo un ‘flop’, l’ennesimo della Buona Scuola, partorita come legge, tra approvazioni a singhiozzo, emendamenti e tanti tanti mugugni.
I sorrisi di circostanza, i titoloni su molti giornali che hanno sparato le centomila assunzioni come fuochi d’artificio e gli auguri di Ferragosto del premier a tutti i docenti che hanno ‘creduto’ in questa opportunità sono da considerarsi, ancora una volta, fumo negli occhi.
Delle 71.273 domande di assunzione pervenute al Miur, ben 23mila (un terzo circa) sono arrivate dai precari di due regioni, la Sicilia e la Campania: domande presentate più per necessità che per volontà propria, docenti che sono stati costretti a dire di sì controvoglia e con lo stesso entusiasmo di un soldato chiamato per andare al fronte.
Perché, invece, non si parla dei numeri relativi a regioni come il Piemonte, la Liguria, il Molise (ultimo in assoluto) o il Friuli Venezia Giulia, dove addirittura due terzi degli insegnanti aventi diritto ha detto di no alla proposta?
Assunzioni scuola: il governo si aspettava almeno 150.000 domande
La verità è che il governo si aspettava un vero e proprio fiume di domande, almeno il doppio, soprattutto se consideriamo il numero dei soli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento: non solo l’organico di potenziamento entrerà in funzione (se tutto andrà bene) alla fine dell’anno solare in corso, ma, a conti fatti, rimarranno scoperte moltissime cattedre, conseguenza dell’atteggiamento ‘tiepido’ (da definirsi più appropriatamente freddo) dei docenti precari di tutta Italia.
Insomma, l’esca del governo non ha funzionato, nonostante si continui a parlare di ‘rivoluzione copernicana’ e di un esecutivo che ha posto rimedio agli errori commessi dalle precedenti gestioni. L’Italia non sa che, dietro lo spot elettorale pro Partito Democratico, il precariato resterà più vivo che mai e che il parassita chiamato ‘supplentite’ non verrà debellato, come promesso dal ministro Giannini. I precari storici l’hanno capito e hanno risposto simbolicamente al premier Renzi con un evidente ”Ccà nisciuno è fesso…”: il governo dovrebbe prendere atto di questa sconfitta e dell’ennesimo rifiuto alla Buona Scuola, con una decisione onesta e ponderata come quella delle dimissioni. Dimissioni che però sicuramente non verranno, né per questo né per altro.
In calce il testo della lettera del COMITATO NAZIONALE “LEADERSHIP ALLA SCUOLA” inviata al comune di Legnano per tutti i Consiglieri comunali.
DIARIO LEGNANESE
Fonti: referendumabrogativoscuola.it – OrizzonteScuola.it
Il COMITATO NAZIONALE “LEADERSHIP ALLA SCUOLA” è un comitato di base composto da docenti (di ruolo, precari e pensionati), personale ATA, genitori, studenti, avvocati, docenti universitari. Il comitato ha promosso e partecipato attivamente a tutte le azioni di lotta nazionali e regionali che in questi mesi sono state messe in atto per osteggiare il DDL di Renzi sulla scuola e ora la legge stessa. – www.referendumabrogativoscuola.it –
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