di Giuseppe Marazzini –
Stringe il cuore vedere Legnano, una città piena di energie giovanili, di potenzialità culturali e lavorative, gettata nel fango da politici arraffoni per loro stessa ammissione. Non hanno rubato soldi, hanno però bruciato il terreno ad altri di lavorare, hanno rubato loro la loro vita. Non sono un giustizionalista ma la magistratura nel giudicare dovrebbe tener conto non solo dei reati commessi ma anche dei danni sociali provocati e che in qualche modo dovrebbero essere risarciti. Nella Lega ci sono persone ragionevoli e capaci, fare ammenda che alcuni di loro hanno sbagliato non sarebbe disonorevole, anzi.
Sull’altro fronte si canta vittoria ma direi che è presto per cantare vittoria. Prima degli arresti di Fratus, Cozzi e Lazzarini, mi informarono che i tempi erano maturi per dare il “colpo di grazia” a Fratus mediante le dimissioni in massa dei consiglieri di opposizione. In quel frangente, espressi ai miei amici dei 5 Stelle tutte le mie perplessità e i pericoli politici di tale azione. Rimasi peraltro colpito dell’adesione al colpo di mano di un partito storicamente fedele alle istituzioni democratiche quale è il Pd e della lista civica Insieme per Legnano.
A volte la politica si mostra misteriosa e non lascia spazio alla comprensione di certe scelte anche se l’esperienza storica insegna che i colpi di mano si fanno con la partecipazione almeno di una parte del popolo altrimenti sono destinati al fallimento. Si vedrà alla fine della vicenda, che finirà me lo auguro con le elezioni anticipate, chi avrà ragione.
Sarò di vecchio stampo ma avrei preferito vedere e sentire i consiglieri di opposizione dare battaglia in Consiglio per affermare la democrazia e la trasparenza e non gettarsi precipitosamente nell’impresa di abbattere la giunta Fratus in quel momento già intercettata dalla magistratura.
Il mio dissenso sull’abbandono del Consiglio Comunale è mutuato non solo da ragioni “sentimentali”, ma da un po’ di conoscenza della storia del nostro Paese e di Legnano. Qualcuno si ricorderà della seconda Legnanopoli e la battaglia che l’opposizione condusse contro l’amministrazione del sindaco Cozzi; fu una battaglia aspra ma non si abbandonò il Consiglio.
Penso che, senza richiamare l’Aventino e quello che successe dopo, l’abbandono del Consiglio Comunale sia stata un’azione politicamente poco illuminata dettata in buona parte da interessi quali la revanche politica, l’aspirazione personale e aspettative di exploit elettorali. Il tanto richiamato bene comune fatto da parecchi soggetti politici per ora è solo uno slogan e forse solo una favola, si vedrà come verrà svolto concretamente questo tema.
Coloro che hanno messo in piedi il “Comitato Legalità” ne sono coscienti e la prossima campagna elettorale sarà per loro la cartina di torna sole.Visto le diverse anime presenti nel Comitato trovare intese o firmare contratti elettorali di sicuro non sarà facile.
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