TDoR – Transgender Day of Remembrance: 368 le vittime trans nel mondo dal 1° ottobre 2018 al 30 settembre 2019
Milano, 21 novembre 2019 Piazza della Scala
di Luca Tateo – Il 2019 è stato un anno molto importante per la comunità LGBT: Il 50esimo anniversario dei moti di Stonewall, ricordato con una ricca “Onda Pride” svolta in molte città del mondo e italiane e la 20esima edizione del TDoR (Transgender Day of Remembrance). Il 20 novembre di ogni anno, dal 1999, in molte città del mondo si svolge il TDoR, un’importante iniziativa per la comunità LGBT per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender, comunemente chiamato transfobia. L’evento è iniziato il 20 novembre 1999, con il progetto web “Remembering Our Dead”, quando una veglia a lume di candela, in ricordo della morte di Rita Hester assassinata il 28 novembre 1998 a Boston, ha invaso le strade di San Francisco. Da allora l’evento è cresciuto sempre più, ed oggi avvengono commemorazioni in centinaia di città nel mondo. Nel TDoR 2019 si sono ricordate le 368 persone trans uccise nel mondo dal 1° ottobre 2018 al 30 settembre 2019. Anche a Milano giovedì 21 novembre, in Piazza della Scala, di fronte al municipio è avvenuto il ricordo delle 368 vittime.
Molta presenza della comunità LGBT, delle associazioni Transgender, centinaia le persone presenti, ma poche, molte poche le personalità politiche presenti. Ancora molte sono le ragazze e i ragazzi trans, in Italia e nel mondo, vittime dell’odio e del pregiudizio. In molti costretti ad uscire dalla famiglia, in molti costretti a prostituirsi o a trasferirsi in paesi più “progressisti” perché non riescono a trovare un posto di lavoro, molte le vittime di bullismo transfobico a scuola, sul lavoro e nella vita quotidiana. Questo avviene sotto l’indifferenza della politica, cui pare non interessare proprio un problema sociale sempre più evidente e concreto. Sotto il profilo legislativo in Italia siamo fermi al 1982, quando una mobilitazione del Movimento Italiano Transessuali e dei Radicali arrivò alla legge 164 del 14 aprile 1982. Questa legge riconosce alle persone transessuali la loro condizione e ne riconosce il sesso di transizione. Dopodiché nulla si è più fatto di concreto, se non la giurisprudenza che con qualche sentenza, ha fatto qualche passo in avanti. Pochi socialmente e culturalmente sono anche i passi fatti per combattere il pregiudizio. Per combattere odio e pregiudizio serve tanta cultura, impegno che non va lasciato alle sole associazioni. Anche le istituzioni devono prendersene carico culturalmente e con l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia o l’estensione della legge Mancino, richiesta peraltro già da molti anni dalle associazioni LGBT.
Non bisogna mai perdere la speranza di lottare e combattere contro l’indifferenza, perché come diceva Antonio Gramsci: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti…”
Lascia un commento
Lasciaci il tuo parere!