Prosegue il nostro viaggio di conoscenza delle fabbriche autogestite e riconvertite. Sia in Italia che nel resto d’Europa e del mondo queste fabbriche sono concrete realtà per lo più sconosciute, ma le cui storie, i cui percorsi e obiettivi, nel contesto della tragica situazione economica e sociale attuale, possono essere una alternativa per uscire dalla crisi con le proprie forze, riappropriandosi del proprio lavoro e della propria dignità. Dopo la Vio.Me. fabbrica greca di Salonicco, ora parliamo della RiMaflow, fabbrica italiana di Trezzano sul Naviglio (MI).
Diario Legnanese
Utopia Reale: RiMaflow, la fabbrica dell’altra economia
di Anaïs Poirot-Gorse
Trezzano sul Naviglio, periferia sud di Milano. Un paesaggio che riflette la situazione di crisi che colpisce l’Italia e le sue zone industriali lasciate al degrado. Dalle macerie di un industria ormai delocalizzata all’estero, un seme di resistenza sta iniziando a germogliare. Resistenza alla crisi e alle politiche di austerity da parte di un gruppo di ex lavoratori e lavoratrici della Maflow, storica realtà del sistema industriale italiano. La società Maflow produceva componenti per il ramo automotive: a causa di una gestione speculativa è stata prima posta in amministrazione straordinaria licenziando oltre 300 dipendenti e poi svenduta all’asta ad un imprenditore che ha delocalizzato tutta la produzione in Polonia. I lavoratori e le lavoratrici non hanno accettato che la loro fabbrica, quella dove avevano lavorato per anni, potesse diventare l’ennesima industria abbandonata.
Dopo anni di lotte per mantenere il lavoro negli stabilimenti di Trezzano hanno deciso di riportarcelo loro stessi in forma autogestita. Nel febbraio 2012 sono passati dal presidio esterno all’occupazione della fabbrica per riappropriarsi del loro luogo di lavoro e ricostruirsi un reddito. Non potendo e non volendo tornare nel settore automotive ormai saturo, hanno deciso di convertire la fabbrica in senso ecologico costruendo la cittadella dell’altra economia dove all’attività di produzione di un centro di riuso polifunzionale si affiancano attività artigianali sociali e culturali in grado di far vivere gli spazi restituendoli al tessuto sociale trezzanese. Dentro questi capannoni si sono sviluppate attività diverse, tutte basate sullo stesso spirito: il GAS, il mercatino dell’usato, il bar, le mostre, il riciclo dei computers. Tutto funziona in autogestione e le decisioni si prendono il martedì in assemblea.
“La fabbrica è nostra ma l’autogestione è un percorso non evidente per tutti”: la maggior parte degli ex-operai non ci avevano mai pensato, si è in qualche modo imposta a loro. Quando c’hai un padrone obbedisci e basta, adesso lavoriamo pure sabato e domenica”. RiMaflow* potrebbe diventare il luogo dove sviluppare un modello cooperativo che sia un’alternativa alla crisi. Questo audio documentario è un viaggio sonoro nella vita di una fabbrica dopo due anni di autogestione, costruito intorno ai ritratti incrociati di persone che vengono da dentro e fuori, da percorsi diversi e che si ritrovano oggi uniti.
RADIO RAI3: cinque puntate di ascolto sull’esperienza RiMaflow
Registrazioni : Anaïs Poirot-Gorse e Sara Fraschini
Montaggio : Anaïs Poirot-Gorse
Grazie a tutti i lavoratori e le lavoratrici di RiMaflow, Re-common, Libera, SOS Rosarno, la campagna Miseria Ladra, Michelon die Folli e Andrea Mineo. Grazie ai Guappecarto e Arturo Garra per la musica.
TRE SOLDI – Utopia Reale: RiMaflow, la fabbrica dell’altra economia – Trasmissione del 02/02/2015
TRE SOLDI – Utopia Reale: RiMaflow, la fabbrica dell’altra economia – Trasmissione del 03/02/2015
TRE SOLDI – Utopia Reale: RiMaflow, la fabbrica dell’altra economia – Trasmissione del 04/02/2015
TRE SOLDI – Utopia Reale: RiMaflow, la fabbrica dell’altra economia – Trasmissione del 05/02/2015
TRE SOLDI – Utopia Reale: RiMaflow, la fabbrica dell’altra economia – Trasmissione del 06/02/2015
RiMaflow* è una fabbrica recuperata e autogestita che, su una superficie di circa 30mila mq (di cui 14mila coperti), sta costruendo una Cittadella dell’altraeconomia alle porte di Milano. Oggi la sfida dell’alternativa economica e sociale alla crisi del sistema dominante si gioca sulla riconversione verso produzioni ecologicamente sostenibili ed eticamente responsabili. Per questo le riparazioni, il riuso e il riciclo a km0 di materiali obsoleti è il cuore della riorganizzazione di questa attività produttiva.
A fianco di questa, è stato adibito un intero capannone a Mercatino permanente dell’usato, che già vede la presenza di molte decine di espositori, in gran parte lavoratrici e lavoratori disoccupati o pensionati al minimo. Alcuni laboratori artigianali e artistici, attività di co-working e una ciclofficina si stanno inoltre sviluppando, sempre allo scopo di fornire un reddito a chi non dispone di mezzi sufficienti, offrendo nel contempo servizi a basso costo per i cittadini.
Particolare importanza ha poi Fuorimercato che si configura come una piattaforma logistica per i produttori del Parco agricolo Sud Milano e per i produttori che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori, come l’Associazione S.o.S. Rosarno (“Spremi gli agrumi, non i braccianti!”). Fuorimercato è anche il Gas, Gruppo di acquisto solidale, di RiMaflow e strumento di iniziativa sul territorio per la difesa dell’ecosistema e per la sovranità alimentare, contro la cementificazione selvaggia e le grandi opere inutili come Expo a Milano e Tav in Val di Susa.
Negli spazi interni vengono inoltre organizzati Eventi culturali, ricreativi e servizi: spettacoli, corsi di lingue e scuole di musica e danza, laboratori per bambini, sala prove musicali, una radio-tv web organizzata da migranti, feste di compleanno, servizio di caf e patronato, ecc. In occasione degli Eventi e dell’apertura del Mercatino funziona un bar/punto ristoro. Tutte le attività sono riservate ai soci. (www.rimaflow.it)
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