Di Giuseppe Marazzini –
L’esperienza che le lavoratrici e i lavoratori di diverse fabbriche in provincia di Varese hanno portato avanti sul tema dell’ambiente di lavoro e la tutela della salute in fabbrica, si colloca nella storia che il movimento operaio degli anni 1968/69 ha dovuto affrontare con una metodologia sempre più incisiva. Una storia che mette in discussione la monetizzazione della nocività e lanciando parole d’ordine quali: “la salute non si vende”, “la nocività si elimina”, “no alla delega”, “validazione consensuale”, “no alle sostanze cancerogene”, “bonifica dei cicli di lavorazione e dei luoghi di lavoro”, “cambiare l’organizzazione del lavoro”. A metà degli anni ‘70, in provincia di Varese, su richiesta dei Consigli di Fabbrica, vengono eseguite diverse indagini ambientali, alcune svolte dai Consorzi Sanitari territoriali, altre dall’Istituto di Igiene e Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Pavia. Le metodiche adottate per le indagini sono diverse.
Le indagini eseguite dall’Istituto di Pavia avevano come parametro di nocività i limiti di accettabilità previsti dai contratti o dalle normative vigenti all’epoca (MAC = concentrazione massima ammissibile). Quelle fatte dai Consorzi avevano come riferimento anche la soggettività operaia, modalità che dimostrò che anche al di sotto dei livelli previsti dai MAC, la salute veniva compromessa. Complessivamente tutte le indagini evidenziarono che la nocività presente nei luoghi di lavoro aveva raggiunto livelli preoccupanti per la salute dei lavoratori. Purtroppo non sono disponibili dati epidemiologici per dimostrare le conseguenze letali per le centinaia di lavoratori che hanno lavorato nelle condizioni descritte dalla documentazione presa in esame, anche se si può affermare con certezza che una parte di loro, esposti a nocività professionale, è stata colpita da patologie invalidanti.
Gli stabilimenti monitorati sono:
Stabilimento CARLO REGGIANI di Tradate, settore materie plastiche. Circa 100 dipendenti. Indagine dell’Istituto di Igiene dell’Università di Pavia, 1973.
Carlo Reggiani_7 e 8
Stabilimento POLIFLEX di Cavaria, settore materie plastiche. 65 dipendenti. Indagine dell’Istituto di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Pavia, 1973.
Poliflex_ 2_3 e 4
Stabilimento OMNIA PLASTICA di Busto Arsizio-Borsano, settore materie plastiche. 75 dipendenti di cui 21 sono donne. Indagine del Comitato Sanitario di Zona Busto Arsizio 1/Centro. Lavoro-Ambiente-Salute: Indagine con i Lavoratori, 1975.
Omnia Plastica_pg 10_17_19_23
Stabilimento B.I.R. (BUSTESE INDUSTRIE RIUNITE) di Olgiate Olona, settore tessile e materie plastiche. 145 dipendenti. Indagine dell’Istituto di Igiene e Medicina del Lavoro dell’Università di Pavia. Documento della Commissione Ambiente databile tra il 1973-1974.
BIR_Documento commissione ambiente composta da 4 pagine
CONCERIA FRASCHINI di Brenta – Varese. Indagine ambientale dell’Istituto di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Pavia, 1972.
Conceria Fraschini_Prime tre pagine
Stabilimento PONTE RICHARD-GINORI di Laveno Mombello, settore ceramica. Circa 250 dipendenti. Indagine del Laboratorio d’Igiene e Profilassi di Varese, 1977.
Richard Ginori_da pg11 a pg16
Stabilimento FLEXA di Cascinetta-Gallarate, settore materie plastiche. Circa 450 dipendenti. Indagine del Centro di Medicina Preventiva del Lavoro dei Consorzi Sanitari di Zona di Cassano Magnago-Gallarate-Somma Lombardo, 1977.
Flexa_Pag. 1-2-3-4-5-7-10-lettera cittadini
Stabilimento INDUSTRIE GENERALI di Samarate, settore materie plastiche. Circa 100 dipendenti. Indagine del GRUPPO PERMANENTE DI LAVORO PER LA TUTELA DELLA SALUTE del Centro di Medicina Preventiva del Lavoro del Comune di Castellanza – Consorzio Sanitario di zona Busto 2/Est, 1977.
Industrie Generali_Pag. da 1 a 8 tutta la relazione
Stabilimento VIBRAM di Albizzate, settore gomma-plastica. Circa 300 dipendenti, di cui circa 60 donne. Indagine del Laboratorio d’Igiene e Profilassi di Varese, agosto 1977. Indagine del Centro di Medicina Preventiva del Lavoro dei Consorzi Sanitari di Zona di Cassano Magnago-Gallarate-Somma Lombardo, dicembre 1977.
Vibram_Prima indagine 9.8.1977 pag. 12-13-14-15-16_seconda indagine 19.12.1977 pag. 7-8-9
Stabilimento ADAMOLI di Carnago, settore gomma-plastica. Circa 280 dipendenti, di cui circa 80 donne. Indagine del Centro di Medicina Preventiva del Lavoro dei Consorzi Sanitari di Cassano Magnago-Gallarate-Somma Lombardo, 1978. Infortunio mortale nel 2002 (articolo).
Adamoli_Relazione composta di 7 pagine + articolo Corsera 2002-unito-compresso
Stabilimento MINA di Induno Olona, settore lavorazione del legno. Circa 45 dipendenti. Indagine del Consorzio Sanitario di Zona Varese 1/Centro, 1978.
Mina_Lettera sordi-Pag. da 6 a 7. Pag. 20 parziale. Pag.23-24
Stabilimento M.V. AGUSTA di Cascina Costa di Samarate, settore metalmeccanico. Oltre 3.000 dipendenti. Indagine del Laboratorio d’Igiene e Profilassi di Varese, 1978 e 1977. Indagini ambientali dei reparti Incollaggio e Galvanica.
MV Agusta_Vedere relazioni. Da pag. 16 a 18 (1978) pag.9 (1977)
Stabilimento AERMACCHI di Varese, settore metalmeccanico. Indagine del CdF maggio 1978. Infortuni mortali nel 2000 e nel 2002, presso nuovo stabilimento di Venegono (articoli).
Aermacchi_Gas fumi_rumore_articoli morti
Stabilimento POMINI FARREL di Castellanza, settore metalmeccanico. 300 dipendenti circa. Infortuni mortali nel 1967 e nel 1991.
Pomini Farrel_nomi vittime infortuni 1967_1991 e foto interni 1977
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